Veduta del campanile della chiesa di San Giuseppe a Ciminna

La Chiesa di San Giuseppe

La Chiesa di San Giuseppe fu fondata dagli antichi abitanti di Ciminna. Non si conosce la data di fondazione, ma esisteva già nel XV secolo, come si ricava da alcuni documenti esistenti presso la detta Chiesa.

Nello stesso periodo, venne fondata una Confraternita dedicata al Patriarca San Giuseppe, tuttora esistente e dedita alle proprie pratiche religiose. Duecento anni dopo, nel 1733, fu edificato il Collegio di Maria. Nel 1770, grazie all’impegno economico degli abitanti di Ciminna e alla guida spirituale del sacerdote Francesco Manzella, la Chiesa divenne Sacramentale.

Alcuni anni più tardi, fu arricchita con decorazioni e stucchi. Tra il 1903 e il 1904, il pittore Don Filippo Lo Cascio da Lercara Friddi la adornò con diverse pitture.

Due anni prima, un incendio accidentale aveva distrutto il quadro di Sant’Anna, che occupava quasi interamente l’abside, e la statua di San Giuseppe con la Madonna e il Bambino. La comunità di Ciminna organizzò una significativa raccolta fondi straordinaria, commissionando poi al pittore Bagnasco di Palermo una nuova statua.

Il Collegio di Maria

Vicino alla chiesa c’è il Collegio di Maria, che fu fondato nel 1733. In quell’anno, arrivarono a Ciminna Padre Nicolò Affossì e i sacerdoti Domenico Giglio e Giovanni Battista Carnovale per predicare durante le “Sante missioni”. Durante questo periodo, ebbero l’idea di creare il Collegio di Maria, pensando che fosse l’unico modo per dare una buona istruzione alle ragazze del paese.

Grazie all’intervento dell’allora Arciprete, Don Onofrio Affrunti, si incontrarono i nobili Don Filippo Ciminna e Don Alonso Spatafora, insieme ai dottori Vincenzo Gentile e Francesco Maria Canzoneri, e ai sacerdoti Don Rosario Lo Cascio, Don Domenico Chirafisi, l’Abate Don Francesco Morici e Don Rosario Scimeca, che era il Vicario Foraneo (un rappresentante del vescovo). Il 25 settembre 1732, davanti al notaio Domenico D’Alessandro, queste persone stabilirono delle entrate economiche per costruire l’edificio del collegio e per mantenerne le studentesse.

Lo scopo di questa istituzione è spiegato in dettaglio nell’atto notarile: offrire preghiera, insegnamento della religione e lavori domestici a tutte le bambine e le ragazze del paese in modo completamente gratuito, senza chiedere alcun pagamento.

Naturalmente, la Confraternita di San Giuseppe, assegnò a titolo gratuito l’utilizzo della Chiesa di San Giuseppe, con la facoltà di aprire delle grate al fine di sopperire alla necessità delle maestre dedite all’insegnamento delle educande. Le prime due suore furono Suor Maria Crocifisso delle terre di Marineo – Monaca oblata dei Servi di Maria SS. ed Addolorata Porrello di Monreale educanda in quel Collegio che fu il primo ad essere fondato in Sicilia. Successivamente e pochi mesi dopo, si unì a loro Suor Giovanna Chiara da Palermo, accompagnata dal Rev. Dr. D. Filippo Seggio Canonico di Monreale.

L’entusiasmo fu tale che le educande studiavano con tanto profitto che mensilmente si facevano gare pubbliche presso la Chiesa Madre “Matrice” e San Giuseppe che avevano come argomento i lavori manuali e i Misteri della religione.

Il Collegio, allora adottò le regole del Cardinale Corradino approvato dal Papa Clemente XI° a forma dello statuto adottato da tutti i Collegi di Maria in Sicilia. Infine nel 1752, con lettera del 7 ottobre emanata dall’ARE di Palermo, Fr. D: Giuseppe Melendez, si ottenne che il voto di perpetua permanenza potesse essere abrogato esclusivamente dal solo Pontefice.

Ancora oggi, il Collegio è in attività e svolge per i bambini di entrambi i sessi l’insegnamento e la tenuta dell’asilo.

A cura di Giuseppe Guttilla
foto di copertina di G. Pollaci

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